Fino al Quattrocento, l'attuale piazza era un terreno di orti e prati fioriti, da cui il nome Campo de' Fiori, divenuto successivamente un passaggio obbligato per cardinali, ambasciatori e soprattutto pellegrini che si recavano a San Pietro percorrendo la via Peregtinorum, oggi via del Pellegrino. In breve tempo la piazza divenne così un centro di attività commerciali e culturali, mentre nei dintorni sorgevano alberghi, locande e botteghe artigiane.
Curiosamente Campo de' Fiori è però l'unica piazza storica di Roma a non avere una chiesa. Qui venivano anche eseguite le esecuzioni capitali e il 17 febbraio 1600 vi fu arso vivo Giordano Bruno, filosofo e frate
domenicano accusato di eresia dall'inquisizione papale.
In suo ricordo nel 1888 il poeta Pietro Cossa fece erigere sul luogo del rogo un monumento opera dello scultore Ettore Ferrari. La piazza al mattino è animata da un vivace e pittoresco mercato, trasferito qui nel 1869 da piazza Navona, mentre la sera diventa uno dei ritrovi preferiti dai giovani, sia italiani che stranieri.
Attigua a Campo de' Fiori si trova piazza Farnese dove si affaccia l'omonimo palazzo fatto costruire da Alessandro Famese, prima che diventasse papa con il nome di Paolo III .
L'edificio, soprannominato Dado per la sua compattezza, è un esempio di architettura rinascimentale cinquecentesca e venne considerato all'epoca una delle meraviglie di Roma. Iniziato da Antonio da Sangallo il Giovane, venne ultimato, dopo la sua morte avvenuta nel 1546, da Michelangelo al quale si devono il grande cornicione, la finestra centrale della facciata e il terzo piano verso il cortile.
Infine Giacomo Della Porta nel 1589 completò l'opera con la facciata verso via Giulia e il Tevere. Il palazzo è la prestigiosa sede dall'ambasciata di Francia dal 1874.